In quest’epoca di mascherine, riflettevo sulla difficoltà di riconoscere la differenza fra alcune #emozioni basilari.
Questo aspetto lo ritrovo moltissimo nel mio lavoro clinico, confusione alimentata anche da alcune limitazioni attuali che impediscono all’ndividuo di “leggere” e quindi di utilizzare le informazioni provenienti dal linguaggio corporeo.
La #Tristezza viene confusa con la #rabbia, ma… in particolare…#imbarazzo e #vergogna… quanta confusione!
Si, Ok. E’ normale essere confusi. Quindi… sono imbarazzato o provo vergogna? Cerchiamo di capirlo insieme.
La #vergogna, a differenza dell’imbarazzo, è un’emozione secondaria.
Non vi sto facilitando le cose lo so :D
La #vergogna non è un’emozione innata, ma appare solo dopo che nel bambino si è sviluppata una prima e rudimentale coscienza di sé.
Cosa significa quindi?
Ad esempio, dopo un errore compiuto, prevale la vergogna quando sperimentiamo un senso di svalutazione e abbiamo timore per le eventuali conseguenze che la nostra azione potrà avere sull’immagine che gli altri hanno di noi e quindi sul nostro valore come individui.
Messa in discussione della propria moralità.
La #vergogna è un’emozione molto intensa e duratura e le reazioni associate sono il desiderio di scomparire, di nascondersi e di annullarsi.
L’ #imbarazzo. Altra storia.
L’ #imbarazzo è un’esperienza meno intensa e limitata nel tempo in quanto legata alla situazione contingente.
Non comporta un processo di introspezione o la messa in discussione della propria moralità.
Quindi……
Può essere definito un come “sentirsi fuori luogo in una particolare situazione” (inciampo e casco davanti a tutti) e con una conseguente e MOMENTANEA reazione alla circostanza, anche sulla base delle caratteristiche di personalità dell’individuo.
TI SEI SENTITO ANCORA IMBARAZZATO O HAI PROVATO VERGOGNA?
Raccontamelo!
Dr.ssa Pavoni Valentina
3474659447
pavoni.valentina@gmail.com
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